ozu
Tracce di Ozu
Più che semplicemente una questione di messa in quadro e di rapporti fra genitori e figli, nell’ultimo film di Moretti, il suo capolavoro, si respira a pieni polmoni aria di Ozu. C’è l’ineluttabilità, la fuggevolezza, il minimalismo delle sfumature e dei gesti. C’è la distrazione e la difficile cognizione di un senso che sfugge. La perdita definitiva, e la vita che comincia domani.
Recuperi #7. TOKYO-GA, Wim Wenders (1985).
Aggiunto nel data base degli “altri capolavori”, il film “Tokyo-Ga” (1985) di Wim Wenders, corredato da una scheda critica con riferimenti a Herzog, Pasolini, oltre che, naturalmente, a Yasujiro Ozu:
“Come dev’essere un documentario per essere davvero grande cinema (questo è uno dei più belli della storia del cinema): non tradire l’approccio personale e, partendo dall’intento di indagare la realtà, esser disposto a perdersi in essa.
Wenders è grandissimo quando quello che trova non corrisponde a quello che cerca, e – per quanto vagamente deluso, come in questo caso – sa meravigliarsi di quello che trova: non lo sminuisce, se ne lascia conquistare.
In questo è diverso il suo approccio, rispetto a quello di …continua a leggere.