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Lo scorrere del tempo secondo Linklater
In “Before Midnight” (2013), come nei due film precedenti della “trilogia Before”, lo scorrere del tempo è colto nella sua “ordinaria straordinarietà. Una gita in macchina, un pranzo conviviale, una passeggiata, una notte in hotel. E intanto, attraverso i soliti potenti dialoghi, i due affrontano l’orologio della vita, lo commentano, lo sfidano. Il litigio che li porta a un passo dalla rottura non è enfatizzato, è una parte del tutto, un elemento intrinseco a quella giornata. E la macchina da presa del regista texano fa quello che le riesce meglio: con discrezione, dal cofano dell’auto, o dall’angolo di una stanza, si limita a filmare, a imprimere su pellicola il fluire dei minuti”. Giancarlo Usai, recensione su Ondacinema.it
“Boyhood” (2014) termina con una gita – non programmata – il giorno prima dell’inizio del college, e culmina sull’elettrizzante sogno di una nuova storia d’amore, nell’istante in cui Mason e un’altra ragazza se ne rendono conto contemporaneamente. Fino a un attimo prima, la loro reciproca attrazione era più chiara allo spettatore che a loro. “Sai quando si dice ‘cogli l’attimo?’ Io penso invece che sia l’attimo a prendere noi”.


La tradizione della nostalgia
“La nostalgia è una tradizione, forse la tradizione, della cultura americana” (Franco La Polla, Il nuovo cinema americano, 1978).
Alcuni film lavorano sull’elemento nostalgico intrinseco nel mettere in scena il passato, e riflettono sulle costanti che legano tra loro varie epoche, e il passato al presente.
Carol, Todd Haynes, 2015
XXth Century Women (Le donne della mia vita), Mike Mills, 2016
Wonderstruck (La stanza delle meraviglie), Todd Haynes, 2017
Everybody Wants Some!! (Tutti vogliono qualcosa), Richard Linklater, 2016



