gandini
La violenza e l’esplicitazione della finzione
La violenza e la morte costituiscono “il punto dove il cinema rivela inevitabilmente la propria natura illusionistica. (…) Nel momento in cui nel film appare il sangue (…), il pubblico viene messo improvvisamente di fronte all’evidenza che quanto avviene sullo schermo obbedisce ai criteri della finzione e alle regole di una messa in scena”.
Leonardo Gandini, Voglio vedere il sangue. La violenza nel cinema contemporaneo, 2014

Il rapporto con la realtà nel cinema americano contemporaneo
Nel 2001, vent’anni fa, era corretto rilevare che il cinema hollywoodiano stesse “in modo graduale affrancandosi dall’esigenza di rielaborare il reale in modo attendibile e coerente, lineare e organico, accelerando un processo che ha avuto inizio negli anni Settanta, con l’esplosione della dimensione metacinematografica”. Leonardo Gandini, Roy Menarini (cur.), Introduzione a “Hollywood 2000. Panorama del cinema americano contemporaneo. Generi e temi”, 2001.
Oggi possiamo ancora dire lo stesso?

Immersività e sensorialità.
“Per lo spettatore, l’assorbimento nel film non è più generato dalla densità dell’intreccio, (…) ma da sistemi tecnologici che provvedono ad avvolgerlo e immergerlo nel flusso dell’azione. La sensorialità dell’immagine diventa così l’ultima frontiera, estetica e commerciale, del cinema hollywoodiano”.
Leonardo Gandini, Roy Menarini, Gli Stati Uniti tra continuità e discontinuità, in Christian Uva, Vito Zagarrio (cur.), Le storie del cinema. Dalle origini al digitale, 2020

