pier maria bocchi

David Fincher – a loneliness network

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The Social Network” (David Fincher, 2010) è un film, intitolato ai legami sociali, che mette in scena la continua rottura dei legami sociali (si inizia con la rottura fra Zuckerberg e la sua ragazza, si continua con i gemelli Winklevoss, Narendra e infine Saverin).

Nel neo-noir “L’amore bugiardo – Gone Girl” (2014), la protagonista “incrina le certezze tradizionali e istituzionali (di coppia, di gender, di mondo) (…) e riporta sulle scene e in primo piano una ferocia nera appartenente più al passato (del cinema)” che alla realtà odierna. Pier Maria Bocchi in “Brivido Caldo. Una storia contemporanea del neo-noir”, 2019.

Rooney Mara, left, and Jesse Eisenberg in Columbia Pictures’ “The Social Network.”

L’ultimo Woody Allen

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Aveva ragione chi, nel 2001, notava come l’energia con cui Allen continuava a creare non consentiva “di sottovalutarlo e di escludere che il prossimo film [potesse] essere il capolavoro della quarta fase. O quello dopo, o quello dopo ancora”. Giacomo Manzoli, “Woody Allen”, in: Leonardo Gandini, Roy Menarini, “Hollywood 2000. Panorama del cinema americano contemporaneo. Generi e temi”, 2001.

Nel cinema degli ultimi 15 anni, Allen è riuscito probabilmente e definitivamente a “rein­serire l’autore nel reale, scollarsi dall’allenismo (e scrollarselo di dosso)” (Pier Maria Bocchi, “Woody Allen. Quarant’anni di cinema”, 2010).

Allen e Dostoevski

Match Point (2005) e Irrational Man (2015) rimandano esplicitamente a Delitto e castigo.

Per un ap­profondimento del rapporto fra Allen e Dostoevski: Federico Borin, “Delitti senza castigo. Dostoevskij secondo Woody Allen”, 2020.