dostoevskij

L’ultimo Woody Allen

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Aveva ragione chi, nel 2001, notava come l’energia con cui Allen continuava a creare non consentiva “di sottovalutarlo e di escludere che il prossimo film [potesse] essere il capolavoro della quarta fase. O quello dopo, o quello dopo ancora”. Giacomo Manzoli, “Woody Allen”, in: Leonardo Gandini, Roy Menarini, “Hollywood 2000. Panorama del cinema americano contemporaneo. Generi e temi”, 2001.

Nel cinema degli ultimi 15 anni, Allen è riuscito probabilmente e definitivamente a “rein­serire l’autore nel reale, scollarsi dall’allenismo (e scrollarselo di dosso)” (Pier Maria Bocchi, “Woody Allen. Quarant’anni di cinema”, 2010).

Allen e Dostoevski

Match Point (2005) e Irrational Man (2015) rimandano esplicitamente a Delitto e castigo.

Per un ap­profondimento del rapporto fra Allen e Dostoevski: Federico Borin, “Delitti senza castigo. Dostoevskij secondo Woody Allen”, 2020.

Recuperi #4. L’IDIOTA di Akira Kurosawa (1951).

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idiotaAggiunto nel data base degli “altri capolavori”, il film L’IDIOTA di A. Kurosawa (1951), corredato da una scheda critica:

La trasposizione di un capolavoro della letteratura è una scommessa difficilissima; ben che vada, si riesce a restituire un frammento della grandezza dell’opera originaria. Più si è fedeli, maggiore è il rischio di un bignami recitato; più ci si scosta, maggiore è il rischio di deturparne la grandezza. “L’idiota” di Kurosawa è l’eccezione a questa regola.
E tanto maggiore era la sfida, quanto più si considera che “L’idiota” di Dostoevskij è un’opera che ruota attorno a una figura …continua a leggere.