antonioni
La ricerca dell’identità e la potenza delle storie semplici. Incontro Con Todd Haynes
Alla X edizione della festa del cinema di Roma, il pubblico ha avuto l’occasione di partecipare a una masterclass del regista statunitense indipendente Todd Haynes (“Safe“, 1995; “Velvet Goldmine“, 1998; “Lontano dal paradiso“, 2002; “Io non sono qui“, 2007), in occasione della presentazione del suo ultimo film “Carol”, con Cate Blanchett e Rooney Mara. Ne è emerso un ritratto pieno, ricco e sfaccettato di un autore che non si sottrae al parlare della propria poetica, anzi ama mettersi a nudo, contrariamente a molti colleghi.
Qui una sintesi di un confronto che ha spaziato da Antonioni a Fassbinder, da Douglas Sirk a David Lean. Su OndaCinema.
LO SPAZIO E L’ARCHITETTURA NEL CINEMA DI ANTONIONI.
Nel 2006 avevo realizzato, per conto di un’ente privato, questa cosa qui, che mi sono finalmente deciso a tirare fuori da un cassetto e pubblicare su youtube. E’ una sorta di video saggio, un documentario composto interamente di sequenze di film di Michelangelo Antonioni (quelli compresi fra “L’avventura” e “Professione: reporter”), montate fra loro per analogia, allo scopo di analizzare l’innovativo uso dello spazio e degli ambienti nel cinema del maestro di Ferrara, sino ai richiami alla pittura informale nel finale di “Zabriskie Point”. La voce over è la mia, registrata in modo artigianale. Avrebbe dovuto essere reincisa in studio, quindi quella che ora vedrete è una bozza. Peraltro all’epoca non tutti le opere di Antonioni si trovavano in digitale: alcune fonti erano in vhs e ovviamente la qualità video ne risente. Al netto di questi aspetti il lavoro di montaggio e l’analisi condotta ritengo sia ancora valida e meriti di essere finalmente divulgata. Buona visione, se vi va: LO SPAZIO E L’ARCHITETTURA NEL CINEMA DI ANTONIONI.