Il lato oscuro della luna
“First Man” (Damien Chazelle, 2018), anziché agiografia di un trionfo è celebrazione crepuscolare, canto funebre a qualcosa che non c’è più: celebra certamente il sogno, ma si concentra sul lato oscuro della luna, il sacrificio necessario a realizzarlo: la compromissione della vita privata, l’incrinatura nella relazione coniugale. Nell’ultima scena, Armstrong “pone un bacio sul vetro: in quel punto lei se la sente di poggiare solo la mano. Con quel bacio, che non viene contraccambiato che in parte, l’uomo sembra chiedere più di quanto la donna non possa ormai più concedere” (citazione da “La conquista dell’inutile”, Cineforum 579).
