Il cinema di P.T. Anderson
. T. Anderson è teso ad “assediare i margini della forma-film (…), fusione a freddo tra esigenza della forma e disordine stilistico, tra le necessità del vero e l’astrazione più surreale, tra mantenimento in vita dei modelli ‘classici’ e la frammentazione brusca degli spazi e dei modi del racconto”. Franco Marineo, “Il cinema del terzo millennio. Immaginari, nuove tecnologie, narrazioni”, 2014.

The Master (P.T. Anderson, 2012)
Lo scacco di Dodd. Quell lo affascina, rappresenta una sfida, ma per tutto il film rimane “un uomo libero, troppo folle o semplicemente troppo ottuso per essere sedotto dalla filosofia di Dodd”. Roberto Manassero, “Paul Thomas Anderson. Frammenti di un discorso americano”, 2015.
