L’arte e il potere. “Francofonia” di Sokurov
Una nave-cargo carica di opere d’arte in preda a una tempesta nel Mar del Nord. Aleksandr Sokurov, il regista in persona, è in contatto via skype dalla Russia con il comandante di quella nave che minaccia di affondare. L’arte – l’immortalità dei capolavori – in preda alla brutalità banale delle intemperie. La fragilità dell’arte. Il rischio perenne che l’arte venga violentata, distrutta, perduta.
Più volte, in “Francofonia” , ricorre il dipinto “La zattera della Medusa” di Géricault, conservato al Louvre. Opera in cui si rappresenta una disfatta: della fregata “Medusa”, naufragata al largo della Mauritania, si salvarono in pochissimi, su di una fragile zattera. Il dipinto, d’epoca romantica (1819), ha reso immortale la fragilità di un periodo storico in cui la restaurazione sembrava aver soffocato per sempre i vagiti della democrazia. Eppure, qualcuno si salvò, su quella zattera. Sopravvivere alle intemperie, come a quelle della Storia.
Evidente il parallelo con la zattera della Medusa, del cargo in preda ai marosi che trasporta opere d’arte.
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