Gilroy
LO SCIACALLO: ambizione sfrenata + manipolazione mediatica = un Gyllenhaal da urlo.
Apprezzato al festival di Toronto e alla IX edizione del festival del cinema di Roma, “Lo sciacallo – Nightcrawler” è il sorprendente esordio alla regia dello sceneggiatore Dan Gilroy (“The Bourne Legacy”), che segue le orme del fratello Tony Gilroy (pure lui anzitutto sceneggiatore, quindi dietro la macchina da presa dai tempi di “Michael Clayton”). “Lo sciacallo” stupisce perché esente dai principali limiti delle pellicole dirette da autori che nascono come sceneggiatori. Di solito in esse alla cura del plot e dei dialoghi non corrisponde eguale brillantezza nella messa in scena. “Lo sciacallo” si distingue invece per il vivido impianto scenico, in cui una fotografia dai colori saturi accompagna efficacemente il ritmo trafelato della narrazione.
L’intera pellicola si regge sulla memorabile performance di un Jake Gyllenhaal dimagrito dieci chili, mai così scatenato e invasato come nei panni di Lou, un disoccupato (che, all’inizio, ruba per vivere) mosso da indomita ambizione. E’ una versione acida dell’american dream. Lou si aggiorna, studia instancabilmente. La sua volontà di realizzazione non conosce freni. Non possiede scrupoli. Quando inizia a riprendere video di incidenti stradali… Continua a leggere…