yoda yoshikata
Storia dell’ultimo crisantemo, K. Mizoguchi 1939
Capolavoro risalente al periodo meno noto di Mizoguchi, condensa la dialettica fra tradizione e innovazione degli anni 30 del maestro nipponico, e testimonia la sua grande influenza sul cinema moderno di cui precorre tematiche e stilemi.
“Storia dell’ultimo crisantemo” (“Zangiku Monogatari”) precede di almeno un decennio il periodo d’oro dei grandi film mizoguchiani degli anni 50, ritenuti, generalmente, i suoi capolavori (“Vita di O-Haru, donna galante”, “I racconti della luna pallida d’agosto, “L’intendente Sanshō”, “Gli amanti crocifissi”). Negli anni 30 il grande maestro nipponico aveva prodotto film di assoluto rilievo (come i primi due scritti con il fidato sceneggiatore Yoda Yoshikata, “Elegia di Osaka” e “Le sorelle di Gion”, entrambi del 1936). Ed esiste persino chi ritiene il Mizoguchi “pre-50” addirittura migliore, più autentico, più “giapponese” (qualunque cosa voglia dire).
Perché è importante, oggi, recuperare un film di Mizoguchi del 1939? Dipende, naturalmente, dal punto di vista: se si è interessati al cinema giapponese, la risposta è scontata. Ma se non è il cinema giapponese a interessarci specificamente, esistono lo stesso valide ragioni per ritenere il Mizoguchi di “Zangiku Monogatari” degno di assoluta considerazione. Se avete voglia e pazienza, probabilmente arriverete alla fine di questa lettura con meno certezze riguardo alla prospettiva più abituale con cui si tende a guardare all’intera storia del cinema.
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