La summa di Buñuel.
Il desiderio frustrato di cenare insieme (in una commedia degli atti mancati) rivela il desiderio inconscio di sbarazzarsi dei propri commensali.
L’angoscia con cui i vari personaggi sognano di liberarsi di liturgie e convenevoli, svela l’impossibilità anche solo di sognare quello che sarebbe il più profondo e inconfessabile desiderio della borghesia: essere spodestata come classe dominante, per poter tornare a uno stato di natura selvaggio dove realizzare gli impulsi dell’ego in modo totalmente gratificante e pienamente soddisfacente. Per poter, ad esempio, fare sesso in giardino mentre i nostri ospiti ci attendono in salotto.
Per quest’interpretazione, in chiave freudiana, della sequela di sogni e incubi di un film onirico come questo, rimando al mio articolo su “Il fascino discreto della borghesia” (da filmscoop; ora anche ne “Lo schermo e il taccuino“).