“Junun” di P.T. Anderson, un documentario pigro.
Nel febbraio 2015 Paul Thomas Anderson si è recato nell’India nord occidentale con l’amico e sodale Jonny Greenwood, chitarrista dei Radiohead nonché autore delle colonne sonore del regista a partire dai tempi de “Il Petroliere”. Insieme a loro, Nigel Godrich. Greenwood era stato invitato a collaborare con il compositore israeliano Shye Ben Tzur alla registrazione dell’album “Junun” (che sarà disponibile da novembre 2015), insieme ai Rajasthan Express, ensemble locale di corde, fiati e percussioni.
Il film, girato in digitale a bassa definizione (presentato alla X edizione della festa del cinema di Roma, dopo essere passato per il festival di New York), disponibile online sulla piattaforma MUBI, documenta le giornate di lavoro nella cornice del forte Mehrangarh del XV secolo, appartenente ad un maharaja che fa anch’egli la sua apparizione, per presentare il gruppo di musicisti nel corso di un’estemporanea esibizione nell’ambito di un festival locale, a Jodhpur, la località del Rajasthan sulla quale, dall’alto del forte, si gode una vista spettacolare.
Anderson non pone la sua firma nei titoli di coda come “regista”; compare semplicemente insieme agli altri operatori. Una scelta coerente con l’impostazione del documentario, che non si pone come un’opera di Anderson. “Junun” va visto (e goduto), semplicemente, come occasione …continua a leggere su OndaCinema.